CURIOSITA'


    A Kalibo, sull’isola di Panay, la terza settimana di gennaio si celebra la più importante e colorata festa delle Filippine: l’Ati-Atihan.

    Di origine pre-cristiana, questa festa celebra l’incontro tra i Datus, provenienti dal Borneo, e la popolazione locale degli Ati. Nel XIV secolo i Datus, in fuga da un re tiranno, chiesero rifugio al re Marikudo degli Ati e in cambio di un prezioso copricapo dorato, chiamato salakut, ottennero di potersi insediare nelle basse terre dell’isola di Panay.

     A quel tempo gli Ati celebravano il buon raccolto con una solenne festa annuale e così i Datus, per onorare i loro ospiti dalla pelle scura, partecipavano ai festeggiamenti ricoprendosi i corpi di fuliggine.

    Infatti il termine Ati-Atihan significa “sembrare un Ati”. Con l’arrivo degli spagnoli e l’introduzione del Santo Niño (il Santo Bambino Gesù), il festival assunse anche un significato religioso per i cristiani.

    Oggi lo straordinario Ati-Atihan è una vivace e colorata espressione di un sincretismo religioso che vede perpetuare i riti tribali e quelli cattolici. Parate di numerosi gruppi di danzatori in maschera, “neri di fuliggine”, si alternano alle processioni che ostentano le immagini del “Santo Bambinello”.

    Chi pensa bene degli altri avrà sempre un amico, chi pensa male del prossimo morirà abbandonato.

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