Calendario dell'Avvento 19 Dicembre

    19/12/2017 13:41
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    I milanesi conoscono la storia del panettone, ma forse tanti italiani non sanno che questo dolce risale all'epoca di Ludovico il Moro, e si narra che la sua nascita sia dovuta ad un errore.

    Ma la vera origine del panettone va ricercata nell’usanza medievale di celebrare il Natale con un pane più ricco rispetto a quello mangiato tutti i giorni.  La sera del 24 dicembre si pone nel camino un grosso ciocco di legno, si portano in tavola tre grandi pani di frumento (un pane di solito mangiato solo dai ricchi) e il  capofamiglia ne serve una fetta a tutti i commensali, serbandone una per l’anno successivo, in segno di continuità.

    Secondo il primo dizionario milanese-italiano (Varon milanes), nel 1606, il Panaton de Danedaa è descritto come: "un Pan grosso, qual si suole fare il giorno di Natale. "

    Nel dizionario pubblicato tra il 1839 e il 1856, il Panattón o Panatton de Natal è indicato come una Specie di pane di frumento addobbato con burro, uova, zucchero e uva passerina (ughett) o sultana. Di pari o simil pasta ma in panellini si fa tutto l’anno dagli offellai e lo chiamiamo Panattonin – Nel contado invece il Panatton suole esser di farina di grano turco e regalato di spicchi di mele e di chicchi d’uva."

    A noi piace invece pensare che il panettone sia stato creato da un errore dello sguattero Tony....

    Castello Sforzesco Milano 1674.jpg

    Foto Wikipedia


    E' la Vigilia di Natale: a Milano ogni anno si prepara un suntuoso banchetto, durante il quale verranno poi prese importanti decisioni per il futuro del ducato. Si stringono alleanze, si concordano matrimoni. Un evento importante.

    Nelle cucine sono tutti indaffarati.

    Ed ecco che il cuoco, ahimé, brucia il dolce. Un vero disastro....

    Toni, uno sguattero della cucina ha un panetto di lievito madre, tenuto da parte per il suo misero Natale in famiglia. A casa lo aspettano. Guarda il suo tesoro e sa che arrivare a casa senza nulla sarebbe deludente per i suoi cari.

    Ma s'impone una decisione. Decide quindi di sacrificare il panetto di lievito. Lo lavora a più riprese con farina, uova, zucchero, uvetta e canditi, fino ad ottenere un impasto soffice e molto lievitato. In forno e... speriamo bene!

    Il risultato è un successo strepitoso, che Ludovico il Moro intitola Pan de Toni in omaggio al suo creatore! 

    I milanesi direbbero: "l'è propi un bravu fiulett"!!! 




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